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di Hideo Nakata, con Naomi Watts, Simon Baker, Sissy Spacek
(Stati Uniti, 2004)
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Diretto stavolta dal giapponese Hideo Nakata a quale si devono gli originali divenuti di culto, torna la videocassetta che uccide chiunque si azzardi a visionarla che aveva terrorizzato gli spettatori nel primo film diretto dall'americano Gore Verbinski. E allora, nella faccenda ormai nota di Samara, la giovane a suo tempo annegata dalla madre adottiva che esce dal televisore per vendicarsi sul malcapitato osservatore più di che orrore o paura, ormai, si tratta di angoscia. Ed è tutta la qualità che deriva al film da un approccio che si riferisce ad una cultura diversa da quella occidentale. Che tenta di riferirsi all'incosciente dello spettatore affidandosi alle suggestioni delle immagini, al simbolismo, in particolare dell'elemento liquido. A privilegiare (con risultati alterni, ma questo è un altro discorso) i rapporti affettivi di una madre distruttrice alle prese con un figlio adorato fino all'idea di una salvezza omicida da un angolo ambiguo ed inquietante non privo di originalità. Sempre più melodramma e meno horror, la sempre impeccabile Naomi Watts finisce per condurre in porto bravamente, fra gli inciampi di certi codici ormai risaputi del genere e le mille difficoltà di un soggetto impegnativo un film che risente delle intrusioni dei produttori più che delle incertezze del proprio assunto.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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NAKATA HIDEO 
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